Se mi fermo a pensare al cibo, mi rendo conto come sia parte integrante della mia vita e come scandisca momenti, situazioni ed emozioni.
Si, é vero: il cibo é vita.
Il primo pensiero é a mie figlie neonate: mentre le allattavo,non le nutrivo solo, ma magicamente, trasmettevo il mio Amore materno, che da allora le ha accompagnate e le accompagnerà per tutta la vita. É la stessa sen- sazione che ho ricevuto da mia madre, che nonostante i suoi prossimi ottant’anni, non smette mai di amarmi.
Strano rapporto quello con il cibo: a volte serve a riempire i vuoti che alcune situazioni ti creano, a volte lo rifiuti quasi con il desiderio inespresso di non voler più continuare in quel disagio. Ma io, con il cibo, ho un ottimo rapporto.
Per me il cibo è FAMIGLIA, quella che sempre di più sembra disgregata dall’individualismo che spinge ogni singolo ad avere una propria vita in- dipendente, ma che si ricompone attorno ad un tavolo, per cena, a fine giornata.
Ed é anche AMICIZIA, che si rafforza di fronte ad un piatto di pasta, con la voglia di condividere pensieri e progetti, ma é anche CULTURA, che muta nel tempo e si confronta con altre realtà.
Penso a mia figlia che studia all’estero e organizza il pranzo domenicale con amici di etnie diverse, ed ognuno cucina un piatto della sua tradizione. C’é questa volontà di fondere usi e costumi, anche nel cibo, quasi in antitesi con le cronache di ogni giorno che ci raccontano di odi razziali e di incapacità di integrazione.
É EVOLUZIONE, se pensiamo ai primitivi che si nutrivano di semi e bacche e ai magnifici piatti che chef stellati, accompagnati da ricerca, studio e passione.
Si, il cibo é anche PASSIONE, é un modo per dimostrare attenzione verso le persone alle quali dedichi quel piatto, alla scelta delle materie prime, alla cura della cottura e al modo di presentarlo, a quel sottile piacere di vedere l’espressione felice di mio marito che apprezza le “mezze maniche con il ragù di astice”.
Ma come non pensare al cibo come RICORDO, quello del profumo delle “lasagne” che mia madre preparava per i pranzi di famiglia. Sveglia alle sette, pasta fatta in casa ed io che l’aiuto a mescolare lentamente la besciamelle, sul fuoco lento. Ricordi dell’infanzia che mi riporta a momenti felici.
Non posso dimenticare che il cibo é BENESSERE, che deve essere scelto con cura: “sei quello che mangi”, recita un vecchio adagio, e oggi più che mai l’attenzione alla qualità del cibo deve accompagnarci nel quotidiano.
Ed é per questo che mi piace, anche quando lavoro, insegnare il valore del cibo, che non deve essere banalizzato, ma deve essere usato per essere più sani e vivere meglio. Si, il cibo é vita, la sua mancanza é morte! Quanti bambini al mondo, in realtà diverse dalla nostra, ogni minuto muoiono di fame? Moltissimi, troppi! Quanto cibo spazzatura viene ingerito ogni giorno? Troppo!
Quante sofisticazioni continuano a manomettere il cibo e a trasformarlo in veleno? Troppe! Penso che ognuno di noi possa veramente fare qual- cosa per gli altri si, anche attraverso il cibo è quello che più o meno larvatamente rappresenta. Più educazione, più cultura, più rispetto per l’ambiente, in una parola più Amore per gli altri.